Pubblichiamo, tradotto in italiano, la ricerca
sviluppata e presentata in Settembre dal TUC ( Trades Union Congress) sulle condizioni del lavoro in Gran Bretagna.
Il Trades Union Congress (TUC) (in italiano Federazione Sindacale) è una confederazione che unisce i sindacati del Regno Unito. Sono 58 i sindacati che vi sono affiliati in rappresentanza di circa 6.2 milioni di iscritti, di cui circa la metà sono rappresentati dagli iscritti all’Unite e all’UNISON, i maggiori sindacati inglesi. L’organo decisionale del TUC è il suo congresso che si tiene annualmente in Settembre.
Introduzione a cura del coordinamento:
Rischiamo di tornare alle condizioni di lavoro del XIX secolo ha dichiarato segretario generale del TUC durante la presentazione di questo studio: tre milioni e 700 mila precari, 2 milioni di lavoratori sotto il salario minimo, la compressione salariale più lunga da 200 anni. Il 70% dei giovani tra i 18 e i 34 anni ha problemi di debito non garantito. I giovani hanno una probabilità sproporzionata di indebitarsi, il 70% delle persone tra i 18 e i 34 anni ha problemi di debito non garantito, rispetto al 33%degli over 65. La ricerca evidenzia che dal 1945-75 al 2018 la quota della produzione economica destinata ai salari è scesa dal 57% ad appena il 49%.
Proponiamo questo studio non tanto per la sua peculiarità rispetto alle condizione dei lavoratori degli altri paesi europei, ma per la sua franchezza nel riportare la condizione dei lavoratori e proprio perché ritroviamo negli altri paesi europei le stesse condizioni:
Indebolimento sindacale,
Riduzione della quota salari rispetto alla ricchezza totale,
Riduzione dei diritti collettivi e della contrattazione collettiva.
Lo studio riporta in maniera franca le problematiche, e occorre darne atto, ma come coordinamento non possiamo condividere quanto viene proposto come soluzione: “Il TUC si impegna a lavorare con i sindacati, i datori di lavoro, i politici ed il pubblico per far sì che ciò accada.” Pensiamo che in parte proprio questa impostazione, non nuova, sia l’origine dei problemi messi in evidenza, il miglioramento delle condizioni dei lavoratori non è mai passato e mai potrà passare attraverso la concertazione, che nella sostanza è quanto viene proposto. Quanto ottenuto i lavoratori hanno sempre dovuto conquistarselo, a determinare il quanto sono i rapporti di forza fra le organizzazioni sindacali e aziendali, sono quelli che contano e non la benevolenza degli imprenditori. La benevolenza è un concetto morale che mal si addice ad un mondo dove la lotta tra gruppi si sta facendo via via sempre più acuta. Il mestiere degli imprenditori è fare profitto, non è questione di essere buoni o cattivi, spetta a noi lavoratori difendere le nostre condizioni di vita e di lavoro.
Precisiamo che la traduzione è il frutto del lavoro delle colleghe e colleghi del coordinamento, ci scusiamo pertanto per eventuali possibili imprecisioni. La versione originale in Inglese può essere richiesta al coordinamento.