Inflazione, occupazione e profitti record – IL 2024 SARÀ L’ANNO DEI CONTRATTI? – Marzo 2024

Dopo due anni di crescita straordinariamente alta, il ritmo dell’inflazione sta calando, ma guerre e tensioni geopolitiche potrebbero riservare sorprese per il futuro. Di certo c’è che le retribuzioni non hanno recuperato il potere d’acquisto e che i prezzi non torneranno ai livelli precrisi. Prendiamo l’indice IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i Paesi dell’Unione Europea).

Nel 2022 questo indice (trascinato soprattutto dai rincari dell’energia) è aumentato del +8,7%; nel 2023 ha rallentato il ritmo di accelerazione, ma la crescita procede spedita con un +5,9%. Il cosiddetto “carrello della spesa”, ovvero il comparto alimentare, ha registrato prezzi che invece sono aumentati del 10,2% nel 2023, rispetto al +9,3% dell’anno precedente.

L’incremento medio delle retribuzioni è ampiamente sotto la crescita dell’inflazione. È come se avessimo avuto una decurtazione media del 12% dei nostri stipendi. La contrattazione decentrata (aziendale o territoriale), nonostante la detassazione di premi e accordi di produttività, non decolla. Riguarda solo una minoranza delle aziende.

Per difendere i salari bisogna puntare sui rinnovi dei contratti nazionali. Già la durata triennale non consente un adeguato recupero, soprattutto in momenti di accentuata dinamica dei prezzi.

 

SOMMARIO

Titolopag.
Inflazione, occupazione e profitti record IL 2024 SARÀ L’ANNO DEI CONTRATTI?1
LA COP28 RILANCIA LE AMBIZIONI DEL NUCLEARE2
LA TECNOLOGIA DEI REATTORI NUCLEARI4
NECESSITÀ DI COALIZIONE TRA I TECH WORKERS5
LE SFIDE DI MARTE6
CROWDSOURCING Nuove tecnologie e vecchie forme di sfruttamento7

 

 

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